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Deriva 08 – Cascine – Argingrosso

Prima ancora d partire, le cose si complicano. JP torna a piazza della stazione a noleggiare la bici come domenica scorsa, ma, sorpresa, il noleggio è chiuso. Allora lei telefona al numero delle informazioni e viene ad apprendere che, dato che ha fatto due gocce di pioggia in prima mattinata, non si apre… tanto i turisti non ci sono (?) e non è previsto che qualche privato cittadino sia così folle da utilizzare una bicicletta… altri noleggi nei dintorni non se ne trovano, e alla fine si decide che jopixel ci seguirà a piedi per un pò, e quando si sarà stufata se ne va per fatti suoi. Un pò demoralizzante. Ma tutta l’esperienza in generale ha dimostrato che a Firenze una mobilità sostenibile, integrata ed efficiente è ancora un miraggio inarrivabile. E la bicicletta un mezzo marginalizzato.

Intanto, una prima considerazione che mi è venuta alla mente, è che tutti i recenti interventi finora non sono riusciti minimamente a invertire la tendenza alla deriva del centro storico rispetto al resto della città. La “faglia” che divide la città intramuros si allarga sempre di più. In fondo anche la pedonalizzazione del duomo e il tram continuano a remare in quella direzione, e ad esempio, uscire dal centro verso novoli o l’isolotto in bicicletta è un camel trophy abbastanza avventuroso…

ore 15 – via Giovanni Michelucci

Il nuovo insediamento Firenze leopolda è un posto piuttosto spiazzante. relativamente inosservato, questo intervento ha riurbanizzato l’area parzialmente dismessa intorno all’ex Stazione Leopolda. Anzi, rinata stazione Leopolda, visto che è entrato in funzione un terminale della linea che porta ad Empoli. Sta di fatto che questa area è un cul de sac, con una sua viabilità interna che non sfocia sulle strade parallele che convergono a porta al prato.

Le strade sono strade private, di fatto un pezzo di città che aggiunto al tessuto urbano avrebbe potuto decongestionare questa zona, ma piuttosto l’impressione è di una zona sottratta…. Proseguendo, a una prima serie di nuove costruzioni decenti, qualcuna anche interessante,  si susseguono in progresiva caduta libera alcuni obbrobri degni del catalogo “DeliroArchitettonico”, tra cui il pastiche neo-medievale qui sotto…

Arriviamo a una rotonda cieca, che da su un capannone dismesso, ma non disabitato. Presumibilmente Rom,  un gruppetto di giovani maschi che ci guardano sospettosi. C’è un passaggio nella recinzione, ma con le bici non ci si passa, e comunque loro non sembrano particolarmente accoglienti, anche se non ostili. Dobbiamo tornare indietro e poi scendere delle scale con le bici per proseguire nella nostra direzione. peccato, sarebbe un percorso perfetto per una pista ciclabile che va dalla stazione verso piazza Puccini.

Proseguiamo lungo via Paisiello, che costeggia il tratto ferroviario, piccole palazzine residenziali, case operaie dell’inizio novecento, impianti sportivi. Sbuchiamo di fronte all’ex Manifatura Tabacchi, altro mausoleo in perenne sospensione, un fantastico spazio espositivo ricavato dalla riconversione industriale che rimane inutilizzato, cugino del Meccanotessile. Ora come ora, fa da sfondo allo stanco pomeriggio di una prostituta

ore 15.30 – Fosso Macinante

passiamo sotto il ponte ferroviario e ci inoltriamo verso le cascine. Subito a sinistra roviamo un cancello aperto, con un divieto di accesso che ignoriamo. Un sentiero sterrato corre lungo il fosso macinante. Ci consultimo sul seguirlo, Iac sostiene che alla fine è chiuso, io per spirito di esplorazione decido di fare una veloce pedalata a verificare. A parte la puzza del fosso, che vi assicuro non è per niente piacevole, si tratta di un vero e proprio spazio interstiziale, un lungo sentiero contornato di canneti, piccoli orti, rimesse con cavalli.  Ancora un perfetto tratto per una pista ciclabile attrezzata. Come previsto dall’infallibile Iac, alla fine il sentiero arriva  al Barco, ma gli ultimi metri sono interrotti da muri e dislivelli che impediscno di ricongiungersi alla strada. Devo tornare indietro…

ore 16 – Cascine

ore 16.30 – Ponte all’Indiano

ore 16.45 – via dello Scalo

ore 17 via dell’Isolotto

ore 17.30 ponte del tram

Arriviamo al nuovo ponte del tram. Decisamente suggestivo, insolito per Firenze, un piccolo flash di come questa città potrebbe essere con un tsistema esteso di trasporto integrato e sostenibile. metropolitana leggera, pedoni, ciclisti, immerso nel verde. Proseguiamo attraversando il viale delle cascine, seguendo la strettoia in cui è incanalato il traffico audio, a fianco al vechio sferisterio. Anche questa zona appare miolto diversa. Ci troviamo di fianco al grande cantiere della città della musica, cerchiamo di capire quale è lo stato di avanzamento. In nostri sforzi deduttivi sono abbastanza sprecati, infatti basta proseguire lungo le recinzioni per scoprire un certo trambusto verso l’ingresso del cantiere.

ore 18 – Cantiere Città della Musica

In perfetto orario, finiamo il nostro giro di fronte alla futura “Città della Musica” dove nel quadro dell’evento “100 luoghi”, in vista dell’assemblea che si svolgerà la sera, l’amministrazione ha predisposto la visita guidata al cantiere. L’amministrazione Renzi ha predisposto le cose per bene per questo evento mediatico (pseudo) partecipativo. Gruppi di cittadini attendono di poter entrare, mentre un camion con uno schermo LCD trasmette un filmato promozionale, con il sindaco col caschetto da cantiere, e l’intervista a Zubin Mehta che si dice deliziato dal nuovo auditorium in arrivo. Non c’è che dire, la nuova amministrazione fiorentina ha imparato come impacchettare un pò meglio i suoi progetti in modo accattivante…bisogna vedere se al di la di questa migliorata capacità cosmetica, la sostanza delle trasformazioni urbane vedrà qualche miglioramento…

Posted in deriva psicogeografica.

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