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Il progetto Cartografia Resistente è nato a Firenze nel 2004, come “laboratorio di esplorazione urbana”, con l’idea di sperimentare modi possibili di articolare esperienze psicogeografiche e forme innovative di rappresentazione dei fenomeni urbani e di produrre visioni differenti ed antagoniste per una città sempre più presa nella morsa dell’economia capitalista globalizzata, preda degli imperativi dettati dal turismo e dalla valorizzazione economica del patrimonio culturale storico. I suoi obbiettivi erano sviluppare nuove modalità di descrizione del paesaggio in evoluzione, a partire da una prospettiva dal basso, e fornire strumenti accessibili ad un vasto pubblico per la costruzione condivisa di un atlante alternativo della città. Il laboratorio è stato avviato da un gruppo informale di persone accomunate da una prospettiva critica sulle trasformazioni della città, che avevano precedentemente condiviso esperienze di conflitti per lo spazio, occupazioni di edifici dismessi e creazione di zone temporaneamente autonome.

Il laboratorio ha sviluppato un sito internet predisposto al mapping collaborativo, e avviato contemporaneamente una pratica di derive urbane volte ad esplorare la periferia di Firenze, cercando di controbilanciare l’approccio mediato dall’uso di tecnologie digitali con l’esperienza concreta del territorio, con il contatto dei luoghi, con un approccio psicogeografico. In qualche modo due polarità tuttaltro che inconciliabili emergono da subito nell’attitudine del collettivo. Da un lato una visione più “situazionista”, influenzata da una spinta al perdersi nella città, alla flanèrie, a cercare conseguentemente delle forme di rappresentazione non cartesiane del paesaggio. Dall’altra una visione più politica e analitica, che cerca di approfondire visioni critiche sulle trasformazioni della città, sui processi speculativi e sui fenomeni repressivi, fornendo informazioni pratiche ed alimentando forme di resistenza ai processi dominanti.